13 maggio 2014

Ricordando Pasolini

In occasione dei cinquant'anni dall'uscita del film IL VANGELO SECONDO MATTEO di Pier Paolo Pasolini, la Cooperativa Sociale Il Camaleonte e il Gruppo Archeologico Roccaltia propongono un evento dedicato al ruolo di Pasolini come regista, presentando foto del set di due film: foto di Domenico Notarangelo sul set de "Il Vangelo secondo Matteo" e foto di Roberto Villa sul set de "Il fiore delle mille e una notte".
Oggi vi parliamo della prima serie di foto, che saranno riproposte nella mostra RIPRESE DI RIPRESE. 1-2 giugno, Castello Orsini, già curate dalla nostra Cristina Pontisso nella mostra Il "Vangelo” secondo Mimì nell'ambito dell'evento del 19 marzo 2011 sul tema “La contemporaneità del pensiero di Pier Paolo Pasolini” con la partecipazione di Adalberto Baldoni, Gianni Borgna, Walter Veltroni e prof. Gino Roncaglia di Università della Tuscia.
Dal comunicato stampa di quell'evento:
"Nella primavera del 1964 Pier Paolo Pasolini sceglie Matera - come già era stato per Chia - per girare alcune scene del film Il Vangelo secondo Matteo. Entrambe terre in cui il tempo sembra immobile, al di là della storia, abitate da donne e uomini dai volti stanchi, umili e autentici. In questi luoghi Pier Paolo trova tutto ciò di cui ha bisogno: ambientazione, personaggi, atmosfere.
Per reclutare comparse a Matera, la produzione si fa aiutare da Domenico Notarangelo (classe 1930), pugliese di nascita ma lucano di adozione, dirigente politico del PCI, operatore culturale, corrispondente de L’Unità e appassionato di fotografia. In questo modo il giovane Mimì - così è chiamato dagli amici - inizia a seguire il set: osserva Pier Paolo Pasolini dare disposizioni, prendere appunti, far muovere gli artisti col megafono, guardare nella macchina da presa prima del ciak, discutere con i tecnici, soprattutto con l’aiuto regista Maurizio Lucidi e l’organizzatore generale Manolo Bolognini; nei momenti di pausa lo vede appartarsi, ma mai stanco, anzi sempre concentrato, chiuso in silenzi profondi. Il suo ricordo di Pier Paolo sul set è, infatti, quello di un uomo dalla “capacità di lavoro sovrumana, straordinariamente intenso”.
Si presenta per Mimì l’occasione di fare la comparsa del centurione romano ed è così che, nascondendo sotto il gonnellino le macchine fotografiche, inizia a scattare. Più spesso con la semplice Comet Tre, altre volte utilizzando la più complessa Woiglander.
L’idea di questa mostra fotografica nasce dall’incontro tra Domenico Notarangelo e i miei genitori in viaggio a Matera, entrambi membri del Gruppo Archeologico Roccaltìa che si sta occupando di far rivivere i luoghi in cui Pier Paolo Pasolini ha trascorso l’ultima parte della sua vita: il borgo di Chia, la tanto amata Torre e altri luoghi della provincia di Viterbo.
Nasce così questa mostra che presenta una piccola selezione delle numerose foto scattate da Domenico Notarangelo, che ci permettono di “spiare” il Pasolini-regista al lavoro, di osservare i momenti di pausa di comparse e protagonisti, documentandoci inoltre scene ed ambientazione. Su mia insistente richiesta, Mimì - visibilmente emozionato - ha raccontato in un videomessaggio tutta la sua esperienza sul set di Pasolini e ha anche lasciato un breve commento - entrambi proposti nel percorso espositivo - in cui afferma: “Le foto che vi dono sono custodite nei miei ricordi e nel mio archivio, deliberatamente non ho voluto intervenire con ritocchi sui segni provocati dal tempo. Ho voluto donarvi insieme ad esse l'autenticità del sentimento e del ricordo con cui tali immagini hanno in questi anni segnato la mia vita. È dolce vivere con questo sogno”.
Mimì ci racconta frammenti di lavorazione, fuori-scena, costumi, sorrisi, perplessità, tanti volti. Soprattutto quelli degli attori non professionisti, a volte amici e parenti, come possiamo notare nelle foto che ritraggono Susanna Colussi Pasolini - donna dal volto dolcissimo e madre di Pier Paolo - nei panni della Madonna; ma anche la scrittrice Elsa Morante e il poeta Alfonso Gatto; o ancora Enrique Irazoqui, giovane universitario antifascista, che Pasolini esorta a vestire i panni di Cristo. Più spesso si tratta di persone prese dal popolo, come l’apostolo Pietro, ovvero Settimio Di Porto, uno straccivendolo romano; e poi le donne, i soldati, le tantissime comparse, volti di un’espressività straordinaria.
Una piccola mostra che vuole essere un racconto per immagini. Frammenti di una verità, di ulteriori sguardi."
Marzo 2011, Cristina Pontisso

02 maggio 2014

Presentazione del libro Etruria, Storie e segreti, di Marie Jane Cyran

Sabato 3 maggio alle ore 17.00 le scuderie di Palazzo Chigi-Albani di Soriano nel Cimino ospiteranno la presentazione del libro Etruria, Storie e segreti, di Marie Jane Cyran, pubblicato da Edizioni Archeoares.
L’iniziativa, a cura del Polo Turistico Culturale Municipale, è inserita nel progetto ormai in atto di valorizzazione e promozione della Tuscia, “Palazzo Chigi e il Territorio”, che nei prossimi mesi ha in programma una serie di incontri, non solo letterari, che ripercorreranno vari aspetti del nostro territorio, da quelli storico-artistici a quelli archeologico-ambientali.
La terra di Tuscia è stata nei secoli addietro meta di viaggio di molti europei, in particolar modo anglosassoni, importanti ecclesiastici, aristocratici, intellettuali, artisti, ammaliandoli tutti con la bellezza dei suoi monumenti, il fascino dei suoi paesaggi e la ricchezza del suo passato. Molte le testimonianze scritte e ritratte. Marie Jane Cyran, giornalista e scrittrice di origini irlandesi, ci parla di questo, dei percorsi, delle cittadine attraversate e delle storie di questi personaggi che, pur spesso benestanti, decidevano comunque di affrontare viaggi estenuanti e complicati, a volte per doverosi motivi di politica o rappresentanza, ma molto spesso semplicemente per la curiosità della Bellezza.
Oltre all’Autrice interverranno Francesca Ceci, Cristina Carosi e Luca Pesante.

Il progetto “Palazzo Chigi e il Territorio”, diretto da Gabriella Evangelistella e di cui la Coop Sociale il Camaleonte è partner, nell’ambito di I love Soriano, vedrà a ottobre prossimo l’apertura al pubblico del centro documentale “Tusciae Res”, che nel palazzo avrà sede e che ospiterà esclusivamente volumi e stampe sul territorio, tra cui sicuramente anche qualche opera dei viaggiatori di Marie Jane Cyran.